Piano editoriale: cos’è e perché è importante? Daruma Studio Blog

Piano editoriale: cos’è e perché è importante?

piano editoriale

Che cos’è il piano editoriale e perché potrebbe aiutarti nella gestione dei tuoi contenuti? Scoprilo qui!

Per piano editoriale d’intende quel documento in formato cartaceo o digitale, volto a definire in maniera aprioristica quali sono i contenuti da pubblicare su una data piattaforma ed in che modalità. Trattasi di un tipo di lavoro che un’agenzia di marketing operativo e strategico deve svolgere per i suoi clienti, tenendo conto del mondo off-line, come ad esempio i quotidiani e i magazine, e di quello digitale, come ad esempio i blog e i social network. 

Gestire il flusso dei contenuti è un processo che occorre pianificare nei minimi dettagli: è opportuno definire a monte qual è la nicchia di riferimento a cui rivolgersi e che tipo di tone of voice adottare per suscitare il loro interesse e la loro attenzione.

 

Perché è importante il piano editoriale?

Scopo primario del piano editoriale è quello di migliorare la propria presenza online. Che si tratti di un’impresa a conduzione familiare, di una start-up tecnologica, di uno studio professionale, di un negozio che ha un portale di e-commerce, di una multinazionale, un documento dove si programmi quali contenuti pubblicare, per quale target, in che modalità, quando, per quale motivo è di sicuro di fondamentale importanza, anche nell’ottica di migliorare la visibilità del brand.

 

Come realizzare un piano editoriale a regola d’arte?

Non vi è una ricetta univoca per la realizzazione di un piano editoriale di successo. Il documento, in formato cartaceo o digitale, deve presentare in maniera dettagliata le informazioni inerenti alle date di pubblicazione di contenuti, presenti in un altro documento: il calendario editoriale. Quest’ultimo è parte integrante del piano editoriale.

 

Ecco in rapida carrellata i capisaldi da valutare in un piano editoriale:

1. Analisi del brand
Il punto di partenza dei lavori è rappresentato sempre dall’analisi del brand, simbolo che consente alle imprese di differenziarsi dalla concorrenza. Dalla combinazione di tutta una serie di elementi identificativi, quali marchio, naming, logo, valori è possibile verificare come l’azienda è posizionata nel mercato.

Per valutarne poi i punti di forza, i punti di debolezza, le minacce e le opportunità che il mercato propone, l’analisi SWOT è un modello oggi più che mai valido. Da questo punto, si può iniziare a valutare la tipologia di tone of voice da adottare per i contenuti che verranno pubblicati.

2. Target
A chi bisogna rivolgersi? La scelta del target è essenziale anche per valutare il lavoro svolto. Esaminando le query digitate dagli utenti in relazione alla propria attività, diventa possibile capire quali sono le reali intenzioni del target, cosa cerca l’audience di riferimento. Strumenti SEO, quali Google Suggest, Ubersuggest, Keyword.io, Answer the Public, SEOzoom e Semrush sono oggi più che mai fondamentali per avere una panoramica approfondita per inquadrare il target da centrare.

Infine, tool analitici, come Google Analytics, si dimostrano sempre validi per definire le personas, ossia degli identikit dei clienti ideali che presentano tratti distintivi in comune agli utenti reali: comportamenti, esigenze, aspirazioni ed interessi.

3. Obiettivi
Gli obiettivi vanno fissati a monte all’interno del piano editoriale. Se ad esempio opti per una strategia di content marketing, fidelizzare il pubblico e trovare nuovi clienti sono due degli obiettivi da raggiungere. Se fai marketing sui social network, aumentare gli iscritti e l’engagement sarà di vitale importanza. Se fai influencer marketing, dare una spinta alle vendite online e migliorare la brand awareness sono aspetti determinanti per il successo delle iniziative a tema. Tutto parte dal piano editoriale.

4. Analisi della concorrenza
Come si muovono i competitor? Conoscere i loro punti di forza, ti consente non solo di sapere come sono posizionati in Rete, ma anche di prenderne atto, migliorando alcuni aspetti. Applicare l’analisi in questione al sito internet, ai canali social (Facebook, Twitter, Instagram, YouTube) è oggi più che mai utile.

5. Stesura del calendario editoriale
Tutto questo lavoro di analisi è propedeutico per la messa a punto del calendario editoriale. Qui verranno definiti i ritmi di pubblicazione, le tematiche da trattare, le scadenze, gli autori dei contenuti e le categorie, i tag, gli hashtag, gli elementi SEO, le foto e i video da valorizzare.

 

Quali KPI osservare?

Per sviluppare il piano editoriale, una tecnica molto in uso per una strategia efficace è il ciclo di Deming, basato su 4 fasi:

plan -> pianificazione;
do -> azione;
check -> controllo;
act -> modifica.

Il controllo dei KPI, ossia degli indicatori chiave di performance, è decisivo ai fini di un piano editoriale ben strutturato.

Avere una panoramica sul numero di visite sul sito internet, sui tempi di permanenza degli utenti, sulle pagine web maggiormente visitate, sulla frequenza di rimbalzo, sui click, sulla compilazione dei form è importante per regolarsi di conseguenza.

 

Per chi creare un piano editoriale?

Chiaramente per il mondo dei blog, per i social network (su tutti Facebook, Twitter e Instagram), per le newsletter. In definitiva … grazie al piano editoriale, promuovere al meglio la tua offerta commerciale ed interagire con il target mediante contenuti mirati, sarà di sicuro cosa più semplice! Per saperne di più contattaci!

 

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