Fertility Day e la comunicazione inefficace - Agenzia marketing strategico e operativo

Fertility Day e la comunicazione inefficace

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Il Fertility Day in programma per il prossimo 22 settembre ha sollevato delle grandi polemiche da tutte le parti a causa dell’indelicatezza del messaggio propagandistico del Ministero che non ha affatto considerato le problematiche annesse all’argomento.

In effetti il Ministro Beatrice Lorenzin ha lanciato questo messaggio nella stessa maniera con cui lo farebbe una mamma datata che, appartenente ad un’epoca in cui le cose andavano diversamente, ritiene di dover far la nonna come proseguimento del suo ruolo di genitore che ha cresciuto i propri figli per vederli “studiati, sistemati e maritati”, direbbe una vignetta di Inchiostro di Puglia.

Spesso però i cari genitori non considerano tutti gli step precedenti, sorvolandoli e concentrandosi solo sulla propria necessità e desiderio di diventare nonni. Molti genitori con figli trentenni stentano a comprendere la difficoltà dei propri figli nella società odierna. Questo accade perché si parla, mediamente, di persone con un retaggio culturale tradizionalista e non troppo informato sulle dinamiche sociali attuali.

Ma ai genitori cosa gli si può dire? La loro voglia di vedere i propri figli, ormai adulti, come genitori dei propri nipoti non è da biasimare. Purtroppo i problemi son ben più grandi di ciò che i loro occhi possono captare.

Chi sarebbe da condannare è il Ministro che ha promosso la discutibile campagna pubblicitaria del Fertility Day e l’agenzia pubblicitaria che l’ha materialmente realizzata. Dei soggetti in questione, il primo conosce benissimo i motivi per i quali la natalità è caduta drasticamente, mentre il secondo dovrebbe sapere come proporre una campagna pubblicitaria efficace. Evidentemente però non è così: 28.000 euro stanziate per una campagna sociale irritante e di cattivo gusto, sono un altro esempio dell’incapacità di chi governa il nostro paese e di chi beneficia di “incarichi” dei quali, oggettivamente, non è all’altezza.

Da agenzia pubblicitaria, noi sappiamo bene che uno degli elementi più importanti da considerare durante l’ideazione di una campagna pubblicitaria è il target di riferimento. Una buona agenzia pubblicitaria dovrebbe riuscire a individuare i destinatari del messaggio pubblicitario, delineandone le caratteristiche e, in seguito, le modalità idonee per raggiungerli tenendo in considerazione il “tono di voce” e lo stile di una pubblicità. Solo mediando fra questi due aspetti la comunicazione avverrà con immediatezza ed efficacia.

Per catturare l’attenzione del consumatore una pubblicità deve dire qualcosa di originale, senz’altro, ma deve anche cercare di trasmettere dei sentimenti positivi che consentiranno al destinatario del messaggio di immedesimarsi con l’identità del prodotto o dell’azienda.

L’invito alla riflessione, per esempio, induce positività poiché implica crescita intellettuale. Viceversa un messaggio indelicato, pesante o difficile da interpretare devieranno il destinatario del messaggio verso altri messaggi.

Se emotivamente poi, un messaggio pone il destinatario in una situazione emotiva peggiorativa, perché agevola la riemersione di frustazioni o malesseri, il messaggio sarà automaticamente respinto ottenendo, in questo modo, l’effetto contrario.

Quello che è successo esattamente dopo la pubblicazione delle cartoline realizzate impropriamente per il Fertility Day. Polemiche e sdegno che tutto hanno fatto fuorchè indurre alla procreazione.

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